Crepe? Cedimenti? Edifici inclinati?

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    Stabilizzazione delle fondazioni di «Palazzo Punta della Dogana», Venezia

    Cedimenti improvvisi durante i lavori di restauro

    Inquadramento storico

    Punta della Dogana, o «Dogana de Mar», rappresenta il luogo storicamente deputato allo scambio, al deposito e allo smistamento di tutte le merci in entrata a Venezia. La struttura, edificata a partire dal 1677, costituisce un punto panoramico per eccellenza che separa il bacino di San Marco dal Canale della Giudecca e dal Canal Grande.

    Geometria della struttura

    L’edificio principale con base trapezoidale è largo 16 m sul lato in cui il canale si biforca, fino ad arrivare a 75 m sul lato verso il Campo della Salute. Le fondamenta sono costituite da murature in mattoni e pietra lavorata, legati con malta di calce. L’edificio è sorretto da pali di legno.

    A seguito di una approfondita perizia geognostica (comprensiva di indagini in sito e in laboratorio), è stato possibile definire come segue la successione degli strati a partire dal piano di posa del muro di fonda (partendo da quota -3.44 m sotto il livello del mare):

    • da -3.44 m a -6.00 m: zona con portata inferiore, principalmente in argilla e limo, con presenza di sabbia e legno
    • da -6.00 m a -9.00 m: strato sabbioso, di gran lunga più permeabile dello strato precedente
    • da -9.00 m a -29.00 m: una sequenza di strati di limo sabbioso e argilla fino alla massima profondità di sondaggio e perforazione

    Lesioni nelle strutture

    Nei primi giorni del mese di maggio 2003, mentre erano in corso i lavori per il risanamento della riva lungo il Canal Grande, si sono verificati improvvisi cedimenti del muro di sponda e del retrostante edificio monumentale. L’Istituto Geotecnico Italiano è stato incaricato di appurarne le cause e il meccanismo dei dissesti. Dall’esame dettagliato di tutti i risultati delle indagini e del monitoraggio è risultato evidente che i cedimenti erano stati causati da un sifonamento avvenuto mentre si stava aggottando lo scavo per mettere all’asciutto il piede del muro di sponda e gettare la trave di coronamento dei micropali. Per risolvere i cedimenti si decise di utilizzare la procedura di consolidamento URETEK Deep Injections®.

    La presenza di un terreno notevolmente danneggiato, la tipologia costruttiva dell’edificio, la presenza di differenti tipologie di fondazione e il regime idraulico influenzato in modo sensibile dalle maree richiedevano una progettazione mirata e un’altrettanto accurata realizzazione dell’intervento di consolidamento delle fondamenta.

    Iniezioni in profondità da -4 m a -7 m

    Iniezioni

    Per ridurre al minimo le vibrazioni all’interno dell’edificio, le perforazioni (ø 26 mm) nelle fondamenta all’interno del palazzo sono state eseguite con trapani manuali a intervalli regolari. I tubi di iniezione (ø 12 mm) sono stati inseriti attraverso i fori e sono state eseguite iniezioni nelle zone interessate dal sifonamento su vari livelli compresi tra -4 m e -7 m.

    La versatilità del metodo URETEK Deep Injections® ha permesso di modificare l’intervento in corso d’opera, adattandolo alle varie situazioni. In questo modo è stato possibile adattare gli interventi durante la fase di perforazione alle effettive caratteristiche di terreno e anche ai risultati dei sondaggi. Le iniezioni sono state realizzate in più fasi per permettere la completa dissipazione delle sovrappressioni neutrali indotte dalle iniezioni.

    La prima fase di intervento, della durata di circa un mese, è iniziata a novembre 2004 e ha interessato un’estensione di circa 70 ml di fondazione continua in muratura, due plinti di fondazione del colonnato anteriore e una fascia di terreno dietro il muro di sponda lato Canal Grande della lunghezza di circa 17.50 m. Le iniezioni eseguite su quest’ultimo tratto hanno avuto lo scopo di saturare i vuoti presenti a ridosso del muro di sponda e di realizzare un «contenimento» per le successive iniezioni realizzate sotto la fondazione della facciata lato Canal Grande. La distanza fra i singoli fori era di circa 0.50 cm, mentre quello di profondità era compreso tra -8.50 m e -3.00 m sotto il livello del mare. Durante l’erogazione continua della resina i tubi di iniezione venivano lentamente sfilati dal foro a una velocità controllata fino a raggiungere il piano delle fondamenta UK. Al di sotto delle murature di fondazione, invece, sono state eseguite iniezioni di tipo puntuale, distribuite in modo regolare.

    La seconda fase di intervento, durata circa 3 settimane, è iniziata a marzo 2005. Ha interessato circa 47 ml. Si è operato fino a una profondità massima di -5.00 m a partire dal piano di posa della fondazione nel caso delle murature di facciata maggiormente danneggiate, e a -3.00 m e -4.00 m nel caso delle murature degli allineamenti interni.

    La terza e ultima fase di intervento è stata realizzata consequenzialmente alla seconda ed è durata circa 3 settimane. Questa ha interessato esclusivamente la fondazione della facciata prospiciente il Canal Grande, per una lunghezza complessiva di 18 m circa. Anche in questa fase di lavoro, la profondità massima di intervento era di -5.00 m a partire dal piano di posa della fondazione.

    Risultato

    Oltre agli altri sistemi adottati, il sistema è stato monitorato utilizzando strumenti di precisione ottici (laser) sia durante le singole fasi di lavoro che negli intervalli intermedi. Gli effetti positivi delle iniezioni nel terreno sono stati registrati grazie a misurazioni penetrometriche dinamiche. Inoltre sono state eseguite perforazioni di sondaggio per localizzare il materiale iniettato e per estrarre campioni per la determinazione delle caratteristiche meccaniche.

    Grazie all’utilizzo del metodo URETEK è stato possibile arrestare ulteriori cedimenti del cantiere di Palazzo Punta della Dogana, livellare parzialmente i cedimenti esistenti e incrementare sensibilmente la capacità di resistenza degli strati compressi.

    Oggetto: Palazzo Punta della Dogana
    Metodo: URETEK Deep Injections®
    Entità del lavoro: 152.5 ml fondazione
    Realizzazione: 10 settimane

    I nostri punti di forza

    Dato che non ci sono costi per dispendiose installazioni in cantiere e il risanamento degli edifici avviene molto rapidamente, i costi risultano estremamente competitivi, a differenza delle tecnologie tradizionali.

    Grazie alla rapida potenza di espansione, il materiale non si diffonde oltre il punto di iniezione, limitando così la quantità di materiale usato e i relativi costi.

    Il sistema URETEK non richiede l’uso di apparecchi ingombranti perché l’impianto da montare in cantiere si trova sul camion.

    Effetto immediato
    Rispetto agli aggregati di cemento, il materiale iniettato fa presa in pochissimo tempo. La resina raggiunge le sue caratteristiche meccaniche definitive molto rapidamente. La zona trattata è utilizzabile già al termine dell’intervento.

    Grazie al rilevamento preciso e tempestivo da parte dei tecnici URETEK, l’efficacia del sistema viene verificata immediatamente. Inoltre è possibile eseguire sul posto controlli indiretti prima e dopo il trattamento attraverso test di confronto geotecnici (per es. sondaggi penetrometrici e/o sonde pressiometriche).

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